Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina
ai Beni Culturali
MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma
Centro interdisciplinare
di ricerca sul paesaggio contemporaneo
Con il patrocinio di
Ministero per i Beni
e le Attività Culturali
e il Turismo
Organizzazione
Centro interdisciplinare
di ricerca sul paesaggio contemporaneo
In collaborazione con
Zètema Progetto Cultura
Mostra e catalogo
a cura di
Achille Bonito Oliva
Coordinamento scientifico
Fulvio Caldarelli
Maurizio Rossi
Consulenza
Luigi Sansone
Due anime distinte, due differenti modi di vivere la relazione con il Tempo.
Da un lato, i tempi del mondo interiore e una nitida scelta di campo: l’impronta destinale di un essere “senza tempo”. Dorfles, artista, resta fedele nelle proprie modalità figurative a un universo interiore astorico e autarchico, imperturbabile di fronte all’avvicendarsi di avanguardie e correnti artistiche.
Un armistizio con il tempo siglato in virtù dell’archetipo e delle sue espressioni: costellazioni di forme che possono essere soltanto figurate, mai raccontate e narrate. ”Schemi formali sempre ricorrenti” scrive Dorfles, “modulo grafico che è il primus movens della creazione pittorica, modulo che può svilupparsi da un ghirigoro, da un segno elementare, che può derivare da un impulso dinamico non perfettamente cosciente e razionalizzato”. La mostra ripercorre il “divenire” di una personalissima cifra stilistica: dalle primissime opere dal taglio metafisico-surreale alla produzione in qualità di fondatore e teorico del Movimento per l’Arte Concreta, fino alle composizioni più recenti.
Dall’altro lato, i tempi del mondo – il presente che configura ogni epoca – e l’orizzonte mobile della storia che reclama la sua interpretazione e la sua attenta lettura critica. L’intellettuale Gillo Dorfles – critico d’arte, estetologo, con laurea in medicina e specializzazione in psichiatria – si dimostra capace di intercettare le più sottili evoluzioni estetiche e culturali delle epoche che attraversa: design, architettura, moda, musica, comunicazione e costume. Uno sguardo che rileva e indaga trasformazioni, mutazioni e stratificazioni apparentemente impercettibili: la realtà delle cose, sotto l’influenza del tempo.
La mostra antologica intitolata a Gillo Dorfles, artista e critico d’arte, è inedito cortocircuito culturale e coraggiosa conversione prospettica: produzione artistica e produzione critica di un padre storico della cultura italiana – visiva e non – del XX secolo diventano occasione per ripercorrere oltre un secolo di storia attraverso lo sguardo lungimirante di chi sa avvistare il domani.
La mise-en-scène della vivacità della produzione artistica e della vastità del pensiero critico di Gillo Dorfles, reclama un allestimento totalizzante che si articola in tre sezioni complici e complementari.
Oltre 100 opere, alcune delle quali esposte per la prima: in prevalenza dipinti, disegni e opere grafiche, ma anche una selezione di ceramiche e gioielli.
Un inedito percorso attraverso il tempo, dalle creazioni più recenti (inclusi tre dipinti realizzati nell’estate 2015) alla fondazione del Movimento di Arte Concreta (in mostra, anche documenti originali e cataloghi storici delle prime esposizioni), fino agli esordi giovanili degli anni Trenta.
Un “itinerario estetico” autoctono e primigenio che è lettura di costanti genetiche tra procreazione del colore e vitalità dell’immaginifico.
Il repertorio fotografico e il corpo dei carteggi che testimoniano il dialogo, l’amicizia e le affinità ellettive di Dorfles con alcuni degli artisti e intellettuali più significativi del Novecento diventano occasione per ripercorrere oltre un secolo di storia, tra parola e immagine. Istantanee di una vita che ha attraversato più epoche. Biografia che da personale si fa collettiva.
Dall’album di famiglia ai ritratti d’autore realizzati da fotografi come Ugo e Maria Mulas, Ada Ardessi, Fabrizio Garghetti e Giovanna Dal Magro.
Lettere che documentano la corrispondenza tra Dorfles e i principali protagonisti dell’arte e della cultura internazionale.
Scritti autografi, appunti e notazioni tra cui figurano le poesie scritte negli anni Quaranta, apprezzate da amici come Saba e Montale.
Riuscire a capire le trasformazioni etiche, estetiche e filosofiche del tempo è la capacità che andrebbe più a lungo mantenuta.
Gillo Dorfles
Citazioni tratte dalla produzione saggistica, contributi iconografici e audiovisivi documentano i territori esplorati da Dorfles, al di là dei recinti disciplinari. Critica d’arte, estetica, filosofia, psicologia, sociologia sono alcuni dei saperi che concorrono alla lettura e all’interpretazione dello spirito dei tempi. In direzione dell’integrazione delle conoscenze e delle arti.